Etichettate per anni come zitelle, tristi e sole per l’immaginario collettivo, è finalmente arrivato il momento della nostra rivincita (mi ci metto in mezzo anche io perchè rientro perfettamente nello standard).
Una nuova generazione di donne tra i trenta e i quaranta che non hanno messo il matrimonio e la famiglia al centro della loro vita, a volte per scelta, altre perchè non è stato possibile, ma che hanno comunque un’esistenza piena e felice, e sono diventate zie, di sangue o di cuore, ricoprendo un ruolo importante nella vita di nipotine e nipotini.
Perchè, diciamocela tutta, siamo impazzite all’arrivo dei figli di amiche o sorelle, innamorandoci all’istante di quei teneri frugoletti.
Li coccoliamo, li viziamo, siamo un punto di riferimento per i loro genitori che sanno di poter contare su di noi. Abbiamo la fortuna di potergli dedicare del tempo di qualità, portarli in giro, coinvolgerli nella nostra vita e nelle nostre passioni, gioire ed emozionarci per ogni nuova conquista… ma senza notti insonni e grandi responsabilità.
Va da se che si crea un rapporto unico e speciale, spesso lo specchio di quello che abbiamo con le loro mamme, di quelli che solo bambine e bambini sono capaci di regalarci.
Parte dagli Stati Uniti un nuovo concetto di zia, racchiuso nell’acronimo PANK: Professional Aunt No Kids, bandiera del movimento Savvy Auntie creato da Melanie Notkin.
Donne single, professioniste indipendenti, senza figli, ma piene di amore e di attenzione per nipotine e nipotini. Protagoniste consapevoli di una “famiglia allargata” in cui la zia diventa un punto di riferimento importante e crea un rapporto speciale che durerà una vita intera.
Come scrivevo all’inizio di questo post, mi ritrovo perfettamente nella descrizione di zia PANK ; non ho avuto figli miei ma amo il mondo dell’infanzia, tanto da averci creato intorno il mio lavoro, e non c’è niente che mi faccia sentire più felice e spensierata delle ore trascorse a giocare con nipotine e nipotini.
…per non parlare degli occhi a cuoricino ogni volta che sento quelle tenere vocette che chiamano “Zia Ale”.
E allora …w le Zie!!! condividi questo post se ti sei riconosciuta nelle mie parole, o tagga la tua Pank del cuore!
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